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Outcast - recensione - Read to survive


Alina Bronsky scrive Outcast e racconta la storia di Juliana, una quindicenne che vive in una società diversa dalla nostra, strutturata in una serie di classi sociali dove all'apice della piramide vi erano i normali, ossia quelli che controllano tutto e si ritengono superiori a tutti e stanno lontano da tutti coloro che sono diversi o che hanno comportamenti diversi, Juliana ovviamente è una normale e abita in un quartiere dove vivono solo i normali, suo padre è omologato completamente alla società invece la madre è diversa, come hobby pittura ed è più originale.Un giorno però la madre scompare e Jiulie torna a casa trovandola invasa dai poliziotti, non riuscirà mai a capire dove essa sia finita finché non farà la conoscenza di una ragazza, Ksiu, per via della quale inizierà ad assumere comportamenti diversi da quelli dei normali, ad esempio si tingerà i capelli di blu, e grazie a questa ragazza con gli stessi hobby della madre scoprirà cosa sta succedendo. Allora, questo è uno Young Adult, forse potrebbe essere anche catalogato come un urban fantasy, ma se siete amanti del genere ve lo sconsiglio. Lo lessi solo perché attratta dalla copertina devo essere sincera, non è malvagio, una storiella così, da far passare mentre siete in attesa del prossimo libro che state aspettando non è male.
E' complesso capire la storia in generale all'inizio e le caratteristiche fantasy vengono un po' trascurate.
Voto complessivo 5 su 10, ve lo consiglierei? No, sinceramente.

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