La domenica del classico: niente di nuovo sul fronte occidentale - recensione dettagliata e commento.
Questo è un libro molto toccante che fa riflettere su diversi temi oltre che sull'inutilità della guerra.
Il romanzo narra la storia di sette ragazzi che vengono strappati ai banchi di scuola per partecipare alla prima guerra mondiale.
Vengono persuasi da professori e altre figure che per loro doveva essere un onore poter partecipare al conflitto per difendere e rappresentare la patria.
In questo romanzo si narra della vicenda di questi ragazzi sul fronte occidentale quindi fra la Francia e la Germania, i protagonisti combattono per la Germania che è riconosciuta, in quei tempi per l'acceso militarismo e nazionalismo di Gulielmo II.
Durante il romanzo si può vedere un cambiamento radicale dei sentimenti del personaggio principale il cui nome è Paolo Baumer, inizialmente tutti prendono alla leggera la guerra, cercando di riderci su ma quando iniziano ad esserci i primi morti, fra cui i loro amici l'atteggiamento cambia di più.
Il primo a lasciarli è Kennerich che muore dopo una granata e dopo l'amputazione di una gamba, e già da lì l'atteggiamento del protagonista muta perché Paolo non voleva finire come lui, doveva fare tutto il possibile per restare vivo.
Viene raccontata la disgustosa vita in trincea, con la polvere, il fango, i pidocchi e la diarrea, i cadaveri appesi ovunque e le membra per i fronti.
Un altro avvenimento che cambia completamente il protagonista ed inizia a farlo riflettere è l'assassinio di un francese.
Paolo si ritrova in una buca terrorizzato quando un francese per ripararsi da una mitragliatrice si trova con lui, Paolo istintivamente gli sferra tre coltellate sull'addome, il francese muore dopo ore di agonia, Paolo alla fine lo aiuta ma non riesce a salvarlo.
Da lì iniziano molti pensieri sull'inutilità della guerra, sul fatto che siamo tutti esseri umani, sul fatto che ci stiamo facendo la guerra per nessun motivo, e sul fatto che persone innocenti stavano morendo per difendere la patria, ma chi aveva ragione? Infondo tutti pensavano di fare la cosa buona.
Man mano anche tutti i suoi altri amici muoiono, Haje muore per via di una scheggia conficcata sulla schiena, Muller per via di un razzo sul ventre, Detering scappa e nessuno avrà più sue notizie, a Kropp viene amputata una gamba, Leer si prende una scheggia sul fianco.
La persona che lo sconvolge di più è però Kat, un uomo poco vecchio di lui, viene colpito ad una gamba ma sopravvive, per quanto Paolo gli volesse bene lo trasporta sulle spalle fino al posto di medicazione più vicino per scoprire che era oramai morto colpito da una scheggia vagante.
La morte di Kat gli fa perdere tutta la voglia di vivere e morirà anche lui con un'espressione in viso serena.
E' un libro che va letto, mi ha fatto piangere tantissimo, il solo pensare che i soldati se la passassero davvero così, cosa ha fatto la popolazione civile di male se chi sta più in alto ha problemi con qualcuno, la guerra si scatena sempre per colpa delle faide che avvengono fra una decina di persone ed il bilancio sono qundicimilioni di morti, come quello della prima guerra mondiale.
Questo libro è per non dimenticarli.
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