Per la domenica del classico di oggi porto un romanzo che è in contrapposizione con "Il Piacere" di Gabriele D'annunzio di cui trovate la rispettiva domenica del classico qui.
Quindi, "I malavoglia" è un romanzo scritto da Giovanni Verga e pubblicato nel 1881, ambientato nel 1860, narra la storia di una famiglia, la famiglia Toscano, denominati Malavoglia per via della loro dedizione al lavoro.
La famiglia toscano è costituita da padron 'Ntoni, che è il più anziano ed il più saggio che ha avuto un figlil, Bastianazzo, un giovane uomo molto devoto al padre, Bastianazzo è sposato con la Longa, e rispettivamente hanno quattro figli, il ventenne 'Ntoni, testardo ma buono, Filomena chiamata Sant'Agata per via della sua dedizione al telaio, Alessi, più responsabile del fratello maggiore, Luca e Lia, né carne né pesce, quindi era in quell'età in cui non era più una bambina ma non era nemmeno una donna.
Vivono nella casa del Nespolo e sono dei pescatori, lavorano con una barca chiamata "La Provvidenza."
Nel romanzo, in narratore esterno ci racconta le vicende di questa famiglia, sono due i fatti che faranno in modo che i Malavoglia vadano alla deriva, la partenza di 'Ntoni per il fronte e la perdita del carico di lupini.
Dopo questi due avvenimenti ne seguiranno molti altri che porteranno alla rovina della famiglia, principalmente per via del debito che contraggono nei confronti di zio crocifisso.
Le cose peggioreranno ancora con la morte di Bastianazzo.
Il romanzo fa parte del Ciclo dei Vinti, una raccolta di romanzi che Verga aveva pianificato di scrivere ma che non terminerà, pubblicherà solo i primi due libri.
Questo romanzo fa parte della produzione verista di Verga da cui possiamo vedere tutti i caratteri del verismo quali: lo straniamento, ossia il rendere normali cose che apparirebbero strane, la regressione, quindi il fatto che l'autore si abbassi al livello economico e culturale dei protagonisti della vicenda (Verga era un nobile), l'eclissi dell'autore, non troviamo quindi commenti dell'autore e il discorso indiretto libero, quindi assenza di virgolette, l'assenza di espressioni come "dire" ecc.
Il narratore della vicenda è quindi una persona di cui non sappiamo il nome ma che vive in quella città e che conosce le persone.
Nel testo troviamo anche diversi detti popolari come "Il mare è amaro e il marinaio muore in mare".
SPOILER ALERT
Con il romanzo Verga ci vuole insegnare che i protagonisti di questa vicenda, per salvarsi, dovevano rimanere nella casa, e non allontanarsi dalla famiglia, infatti si può vedere che chiunque si sia allontanato non ha fatto una bella fine, Alessi muore, 'Ntoni va in prigione e così via.
Ciò è per colpa della "Fiumana del progresso", che travolge tutti e non porta a nulla di buono.
Con il romanzo Verga vuole analizzare scientificamente la vita delle classi sociali basse in Sicilia ma vuole solo dimostrare senza avere l'intento di insegnare nulla a nessuno o di cambiare le cose.
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